ATLETICO FOODOGRAPHY 'step by step' ma senza porsi limiti

03/07/2019

Nuova esperienza nel torneo per l'Atletico Foodography, che dopo un primo anno faticoso ora vuole arrivare fino in fondo

Chi gioca a calcio per passione, vive con fatica il periodo della sosta estiva in cui non può vivere l'ansia del prepartita, la tensione del match, le chiacchiere da spogliatoio. L'Atletico Foodography è nato un anno fa per cercare di colmare il 'vuoto incolmabile' di un gruppo di amici malati di pallone, come ci racconta una delle colonne della squadra, il portiere Stefano Bolaffi: "Siamo una squadra di amici e giochiamo per divertirci. La categoria #Ultimate ha un livello molto alto che ci piace e ci stimola a far bene: già lo scorso anno abbiamo fatto il torneo estivo e anche senza avere brillanti risultati ci siamo confrontanti contro squadre importanti in sfide dove il ritmo è stato molto alto, con poche chiacchiere e molto gioco. Ci è piaciuto molto e abbiamo deciso di rifare il torneo quest'anno, chiaramente cercando di migliorarci".

 

Bolaffi prosegue spiegando quella che è stata la nascita della squadra e la genesi del nome: "Atletico Foodography è nato come nome perché io e qualche altro ragazzo della squadra giochiamo ad 11 nell'Atletico Vescovio e volevamo che a rappresentarci ci fosse il nome 'Atletico'. Abbiamo unito il nome dello sponsor, che è un'applicazione di uno dei nostri giocatori, che ha avuto quest'idea che va a soddisfare quella moda di adesso di fotografare quello che si mangia. Foodography è un'app che si occupa degli effetti speciali per postare poi le foto dei piatti".

 

L'esperienza nella scorsa edizione del torneo ha evidenziato una serie di problemi, il primo era la rosa troppo corta, che non permetteva in molti casi di tenere testa agli avversari, spiega Bolaffi: "Ci siamo impegnati nel cercare di formare una squadra all'altezza del torneo per fare partite di grande intensità: l'anno scorso abbiamo sofferto molto l'essere solo in 8 o 9 in rosa e il non avere di fatto cambi a disposizione che invece sono importanti quando il ritmo della partite è così elevato". Chiaro è che sbagliando si impara quindi "Quest'anno abbiamo allargato la rosa, stiamo sempre venendo in 11 e sta andando meglio. Ormai la squadra l'abbiamo definita, dovrebbero arrivare ancora uno/due innesti per completare la lista dei giocatori a disposizione. Uno è un altro portiere che ci serve perché io purtroppo mancherò per un paio di partite. Poi potrebbe anche arrivare un altro giocatore ex Jamaica".

 

Con la rosa più lunga e la squadra più forte è legittimo avere obiettivi ambiziosi. "Direi che siamo partiti bene - dice Bolaffi - anche se c'è un po' di rammarico per la prima partita perché se l'avessimo vinto ora saremmo stati a 6 punti e la situazione del girone sarebbe stata migliore. Comunque siamo a 4 punti e vogliamo arrivare più in fondo possibile, anche primi. Chiaramente quando scendi in campo l'obiettivo è sempre quello di provare a vincere. Poi chiaro che siamo realisti e obiettivi: ci rendiamo conto che ci sono altre squadre forti. Dobbiamo aspettare di affrontarle in campionato e a quel punto potremo avere ambizioni più concrete. Ma ora è chiaro che l'obiettivo è e deve essere vincere più partite possibili: ci proveremo con tutte le nostre possibilità poi alla fine tireremo le somme".

 

Una dedizione alla causa da parte di tutti, anche se limitata al torneo estivo. Bolaffi spiega che "Tra impegni lavorativi e impegni calcistici è difficile pensare ad una realtà oltre l'estivo: c’è chi allena, c'è chi gioca, c'è chi lavora, quindi è il periodo estivo quello migliore per noi in cui tutti riescono a garantire la presenza al campo. Durante l'inverno ci verrebbe difficile essere al completo tutte le settimane". È anche una questione di serietà: si può affrontare un torneo quando si ha le forze per farlo.

Bolaffi commenta anche l'inizio di stagione dell'Atletico Foodography, che è iniziato con un pareggio contro i Canarini Roma e proseguito con un sonoro 6 a 1 rifilato al Divin Zagarolo:

"La prima partita è stata molto bella e difficile. Gli avversari li conoscevamo bene: personalmente Daniele Barile l'ho incontrato più volte in Eccellenza, abbiamo giocato insieme poi l'ho affrontato più volte anche come avversario. Sapevamo delle loro qualità e l'1 a 1 è stato un buon risultato. Nella seconda partita siamo andati molto preoccupati sapendo che lo Zagarolo aveva pareggiato con il Tor Sapienza che è una delle squadre migliori del girone. Il primo tempo è stato combattuto e giocato con decisione da entrambe le squadre, nel secondo siamo stati bravi a tenere altissimo il ritmo e sicuramente il fattore età ha influito molto positivamente per noi. La vittoria l'abbiamo portata a casa grazie a ritmo e intensità: quando loro sono calati, noi siamo stati bravi ad accelerare anche se il 6 a 1 non rende loro giustizia e non rispecchia la loro forza".

 

Ora c'è da proseguire la marcia nel Girone A: l'obiettivo sarà quello di vincere più partite possibile.

In bocca al lupo all'Atletico Foodography!